Taino è un paese di 3700 abitanti in provincia di Varese, in Lombardia, situato tra Sesto Calende ed Angera. Sorge a metri 263 s.l.m, su di una collina da cui si gode una splendida vista sul lago Maggiore meridionale ed sul massiccio del Monte Rosa. Ha un’estensione di 775 ettari, di cui 370 sono boschi di castani, betulle, robinie, querce e pini silvestri.
Il luogo
Gli edifici e monumenti più significativi presenti a Taino e nella frazione Cheglio sono:
– Il palazzo Serbelloni, signorile villa del 1700, passato poi alla famiglia Corti di Santo Stefano Belbo, costruito sui resti di un antico castello, con un corpo rettangolare a tre lati disposti lungo un ampio cortile interno e circondato da un vasto parco con alberi secolari ed essenze pregiate. Al palazzo conduce, dalla piazza del paese, il viale dei carpini, detto anche “viale degli innamorati”. Annessi al palazzo sono la Chiesa di Santa Maria Nascente e la ghiacciaia.
– la chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano Protomartire, detta il “dumin”, ricostruita nel 1874 su una precedente, di cui è rimasta l’antica torre campanaria in sasso
– l’oratorio di S.Giovanni Battista a Cheglio, chiesetta seicentesca, costruita secondo le norme dettate da S.Carlo Borromeo e nel cui interno è conservato un grande quadro rappresentante la decollazione del Battista, attribuito dal critico d’arte Giovanni Testori nel 1992, al pittore seicentesco G.B. Crespi detto il Cerano
– la cappelletta dei santi Cosma e Damiano, a Cheglio, costruita nel IX secolo con resti di affreschi di scuola siriana
– il parco pubblico di Taino con il moderno monumento “Il luogo dei quattro punti cardinali” dello scultore Giò Pomodoro.
La storia
Il nome Taino deriva forse dal celtico Ta (buono) e Vyn (vino), cioè terra del buon vino, o dal nome gentilizio romano Taginus. Gli insediamenti più antichi risalgono al neolitico, fu poi residenza di popolazioni galliche ed infine romane. Nel medioevo faceva parte della Pieve di Angera e proprietà della Mensa Arcivescovile di Milano. Nel XVI secolo, dopo una lunga diatriba con la curia milanese, divenne feudo della nobile famiglia Serbelloni, che mantenne i possedimenti tainesi fino all’inizio del 1900.
La gente
I racconti e le memorie della gente di Taino narrano del passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale e post industriale.
Alcune di queste storie sono state lo spunto dei romanzi della serie “Storie tra i laghi” di Laura Tirelli (vedi)